IL CONSIGLIO COMUNALE È STATO RIAGGIORNATO DI 24 ORE (FOTO ROCCO PAPANDREA)
MESSINA | Tutto rinviato di ventiquattro ore. Il tanto sospirato Bilancio Previsionale 2015 approda in aula dopo una vera e propria odissea amministrativa, ma il consiglio ha risposto assente. Diciassette i presenti alle 21,41, quattordici un’ora dopo così il consiglio viene riaggiornato, giusto il tempo di riassettare le idee.

In un clima cordiale e retorico si svolge il voto sulle delibere per l’insediamento temporaneo di Gaetano Gennaro in sostituzione diPaolo David e delle surroghe di Maurizio Rella Cecilia Caccamo al posto dei dimissionari Nina Lo Presti Gino Sturniolo, ma quando si passa al “piatto forte” di giornata i nodi vengono subito al pettine.

I buoni propositi e le parole al miele lasciano subito spazio agli attacchi e alle diatribe politiche. Nel mirino ci finisce il commissario del Partito Democratico Ernesto Carbone, che non solo annuncia il voto contrario del partito allo strumento finanziario ma addirittura definisce irresponsabili coloro disposti a votarlo in modo favorevole.

Ad attaccare a testa bassa è il capogruppo di Felice per Messina Giuseppe Santalco: “Parole di una gravità politica inaudita – ha tuonato l’esponente del centrodestra – se Carbone vuole il commissariamento dell’aula lo dica, qui si vuole condizionare il lavoro di un intero consiglio. Qui se c’è un irresponsabile è lui, noi la responsabilità delle nostre azioni ce le prendiamo sempre, anche a costo di non essere compresi dalla città. Questa è barbarie non è politica, chiedo al gruppo del Pd di dissociarsi dall’uscita del suo commissario. Non ci possiamo far urinare addosso in questo modo”.

Ultimata questa frase i decibel in aula aumentano, perchè a salire in cattedra sono i lavoratori dei servizi sociali che attendono l’approvazione del bilancio per vedere finalmente sbloccati quei fondi che possono garantire il pagamento degli stipendi.

In prima fila come sempre c’è l’Fp Cgil guidata da Clara Crocè, mentre qualche momento di tensione si vive nel corridoio. Le lavoratrici esasperate da mesi senza stipendio, prendono di mira i consiglieri invitati a votare il bilancio in tempi brevi e ad “andare a casa” poi si passa agli avvertimenti: “Non uscite di qua se prima non avete votato il bilancio”.

Quelli più beccati sono Carlo Cantali e Benedetto Vaccarino, mentre una signora accusa un malore e in suo soccorso giunge la presidente Emilia Barrile. Il tutto mentre nella sala commissioni si svolge la riunione dei capigruppo per decidere il da farsi.

Alla ripresa dei lavori e con animi un po’ più sereni, la capogruppo del Pd Antonella Russo prende parzialmente le distanze dal suo commissario: “Carbone ha preso quella posizione in modo consapevole dopo essersi confrontato con i vertici del partito – ha dichiarato – non siamo di fronte ad una fuga in avanti. Noi ci dichiariamo contrari, ma lasciamo ad ognuno di noi la libertà di votare secondo coscienza. Quello su cui prendo pienamente le distanze è l’aggettivo irresponsabile affibbiato a chi voterebbe in modo favorevole il bilancio, perchè so’ quanto travaglio c’è dietro un voto su un atto così importante”. Ma i conti in aula iniziano a non quadrare più, ma per una volta il bilancio non c’entra, visto che non viene più rilevata la presenza del numero legale per via delle assenze di Udc, Ncd e Dr che hanno abbandonato l’aula non appena il clima si è fatto rovente. Tutto rinviato di un’ora, ma anche in seconda battuta il numero legale non c’è e tutto viene rimandato un’altra volta.
Antonio Macauda
25/05/2016 | 00:03

fonte: http://www.messinaoggi.it/News/Messina/Politica/2016/05/25/Il-bilancio-c-i-consiglieri-no-27977.html